RAGUSA IBLA GALLERY

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Lo scrittore Gesualdo Bufalino scriveva in alcune sue antiche lettere che le sue parole rotolavano col vento tra le viuzze contorte di questa città che indossa il suo barocco "col ritegno di una dama antica". La voce degli attori che recitavano i brani de La luce e il lutto pareva mutarsi come per magia in quella nervosa e soffiante del professore di Comiso (a un passo da Ragusa, appena otto chilometri), intento a spiegarci che per apprezzarla, Ibla, "ci vuole una certa qualità d'anima, il gusto per i tufi si­lenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo nero che spia; ma an­che si pretende la passione per le macchinazioni archi­tettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all'ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda".